sabato 21 dicembre 2013

Il Segreto della Felicità è la Creatività, Essenza dell'Umanità: il libro di Matthew Fox, Idea-Regalo per Natale. Domenica al Cineforum del "Guado"


di LELE JANDON


Il reverendo Matthew Fox con Lele Jandon
alla presentazione del libro "Creatività"
al Tempio Valdese a Milano. 
Domani pomeriggio, al Cineforum del "Guado", vedremo il film “Il lato positivo”, la storia di un bel ragazzone sofferente di disturbo bipolare cui una nuova amica propone di allenarsi per una gara di ballo: prenderemo spunto da qui, da questa scoperta del ballo come una sorta di “dance therapy” per illustrare la proposta spirituale di Padre Matthew Fox (che si rivolge espressamente alle persone gay), nel suo bellissimo libro-bestseller mondiale “Creatività” che ha presentato qui a Milano.
Due parole sul film e sul protagonista maschile.
Classe 1975, nato a Filadelfia, Bradley Cooper ha sangue misto (come tanti attori americani): origini irlandesi per parte di padre e sangue italiano per parte di madre (suo nonno è partenopeo, la nonna abruzzese). E’ bello e colto: s’è laureato con Lode in Letteratura Inglese alla Georgetown (la più antica Università cattolica americana, nonché una fra le più prestigiose), retta dai Gesuiti, presso i quali hanno studiato tanti famosi, fra cui un altro grande attore, il Premio Oscar Denzel Washington (alla Fordham di NY).
Come un altro colto interprete (il Premio Oscar Jodie Foster, della quale abbiamo visto il film “Mr Beaver” al Cineforum Gay del "Guado"), parla francese (che ha studiato durante un viaggio studio).
Lei, la protagonista femminile, Jennifer Lawrence, ha vinto l’Oscar a soli 22 anni per questa parte.
Sopra, il Premio Oscar Jennifer Lawrence con Bradley Cooper
in una scena del film "Il lato positivo" che vedremo
domenica al Cineforum del "Guado".
Spiegheremo bene che cos’è il disturbo bipolare, e del coraggioso coming out della professoressa Kay Redfield Jamison, che grazie ai suoi studi sui bipolari (e su sé stessa) è stata elevata addirittura (pur non essendo medico) alla cattedra di psichiatria della John Hopkins di Baltimora ed è stata eletta Eroe della Medicina da “Time”.
Massima esperta, s'é dichiarata malata cronica ed ha dedicato uno dei suoi libri (nel quale fa una lunga elencazione di grandi che son stati bipolari, da Roosevelt a Lord Byron), ad un amico che morì suicida: con lui aveva fatto un patto, che se uno dei due avesse sentito istinti suicidi, avrebbe chiamato l’altro per passare insieme una settimana. Ma non sono entrati in contatto prima che l’amico si togliesse la vita.
Lieto fine ha invece la storia del film che vediamo domani alle 15.30.

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Sunto del libro di Padre Matthew Fox:

ESEMPIO di CORAGGIO. Otto Rank ha avuto il coraggio
di andarsene sbattendo la porta dalla scuola di Sigmund Freud,
in polemica con il suo riduzionismo ateo che riduceva il genio
creativo di Leonardo al complesso di Edipo.
E allora ecco l’occasione per parlare del libro del reverendo Fox, la cui tesi teologico-filosofica, in estrema sintesi, questa: il segreto della felicità è la creatività (essenza della natura umana) che si esprime in mille modi e che richiede coraggio morale (anche di superare la paura della nostra omosessualità/originalità) ed è ostacolata dallo stacanovismo o dal troppo poco tempo libero. 
Per San Tommaso, l’accidia è il peccato più grave e Fox lo chiama il vero “peccato originale” (riferimento alla parabola evangelica dei talenti, Matteo, 25, 14 – 30: il servo fannullone punito dal padrone perché non aveva fatto fruttare i talenti e li aveva sepolti sottoterra). E per il Vangelo di Tommaso, Gesù (grande artista creatore di parabole di eccezionale sintesi e creatore di socialità interclassista) indica il regno proprio nella creatività.
Ciascuno di noi, dalla maniera di fare l'amore alla cura del giardino, può essere un artista felice. Le persone gay devono evitare ogni vittimismo (autodistruttivo) e cercare di essere creativi. Meister Eckhart insisteva che “per Dio è meglio essere fecondi nella persona” (proprio come diceva il filosofo gay Platone nel “Simposio”). 
TEMPO di RIFLESSIONE:
un'IDEA-REGALO per NATALE
Le nevrosi del mondo moderno popolato di pantofolai annoiati e teledipendenti derivano tutte, come ha mostrato nei suoi studi lo psicologo Otto Rank, dalla sindrome dell'artista fallito (artiste manqué).
La Via Creativa è una delle 4 “Vie” che il teologo (ex cattolico, ora episcopaliano) indica come tappe di una spiritualità adulta: Via Positiva (lo stupore filosofico tipico del bambino che guarda il mondo con meraviglia, atteggiamento che dobbiamo mantenere da adulti come c’invita a fare Gesù; amare e studiare; preghiera come Lode e gratitudine e non come richiesta di favori), Via Negativa (l’esperienza del dolore: lutto, delusione anche amorosa, tradimento, accettare l’esistenza del caos come necessaria mentre cerchiamo di metterci un po’ d’ordine), Via Creativa e Via Transformativa (mettere questa creatività al servizio del suo scopo più giovevole: la compassione verso il nostro prossimo). E se Fox loda la creatività di Gesù che (oltre ad essere un oratore di sintesi eccezionale con le sue parabole) sapeva creare luoghi di socializzazione interclassisti, restando in tema di concrete iniziative (ri)creative/sociali, valuteremo infine la proposta di un altro pensatore, stavolta non credente, lo svizzero Alain de Botton, che invita anche gli atei in ricerca a prendere ispirazione dalle comunità di fedeli per creare dei Luoghi di autentico incontro (il “ristorante Agape” sempre aperto a  tutti, con un piccolo contributo): una proposta assai attuale in una metropoli della solitudine dei non luoghi e capitale dei single come Milano (priva di un quartiere gay o una gay street) e in un paese come il nostro che non ha ancora nemmeno una vera Comunità Gay fondata su valori comuni.

“La creatività, essenza dell’Umanità
Così l’Uomo fa un salto evolutivo”

La creatività “non solo è un tratto essenziale che appartiene alla natura della nostra specie” ma “anche essenziale a una sana spiritualità. La creatività è la parola dello Spirito: è ciò che lo Spirito compie 
Padre MATTHEW FOX, "Creatività", pag. XII
CO-CREATORI CON DIO. Un dettaglio de "La Creazione di Adamo"
dell'artista gay Michelangelo (1475 - 1564).

SACERDOTE AMBIENTALISTA.
Un libro del divulgatore Thomas Berry,
prete cattolico e cosmologo.
E veniamo dunque ad esaminare più in dettaglio questo piccolo-grande libro che proponiamo come regalo di Natale: “Creatività” del reverendo Matthew Fox.
Innanzitutto, la Creatività è “l’essenza della nostra umanità” (pag. 117), concetto che il reverendo Fox ribadisce più volte (pagg. XII, 31, 35).
Dobbiamo chiederci “chi siamo?” e “perché ci troviamo qui?” (pag. 17) e la risposta che possiamo trovare da noi è che anche nell’Evoluzione, come spiega il cosmologo e sacerdote cattolico Thomas Berry, è creativa, e solo per mezzo di questa dote possiamo fare un “salto evolutivo”, sia a livello di anima spirituale sia a livello di specie umana.
Il reverendo Fox cita spesso le ricerche di Otto Rank, il quale non solo ha studiato bene gli artisti e la creatività dal punto di vista psicologico, ma si è anche dimostrato egli stesso un grande esempio di coraggio morale, nel creare, da solo, una sua teoria psicologica eterodossa, che si scontrava apertamente all’ortodossia del freudismo ateo dominante.
VIA POSITIVA: LA MERAVIGLIA. 
Creare un nuovo sistema d’istruzione che punti sulla componente creativa del discente è “una risposta alla disoccupazione.” (pag. XV): ““Ovunque c’è creatività c’è speranza” (pag. XVI)
Fox, che ha creato una sua Università di creativi, è durissimo contro il modello di scuola europeo: “Il programma europeo moderno non ci ha insegnato l’etica e l’estetica. Non ci ha insegnato la reverenza e la gratitudine. Non ci ha insegnato la meraviglia, non ha custodito il bambino che è la sapienza stessa viva in noi. Anzi, ha bandito la sapienza a spese della conoscenza rozza sotto forma di quella che Thomas Berry ha il coraggio di definire “barbarie riflessiva” del mondo accademico moderno. Come ammonisce Berry, “la maggior parte dei danni sul pianeta sta avvenendo per mano di gente con un dottorato di ricerca”.” (pag. 197)
“Maria Montessori comprese l’importanza della cosmologia per i bambini allorché scrisse: “Se l’idea dell’universo verrà presentata al bambino nel modo giusto, questa susciterà in lui ammirazione e meraviglia” (pag. 198)
Bisogna “reinventare l’istruzione incentrandola su: 1) la cosmologia e 2) la creatività” (pag. 202)


Il Gesù di Tommaso: il Regno? E' la vostra Creatività!
Yeshua, un artista creatore di parabole
che sapeva creare socialità fra i diversi

Come esempio di creatività, il cristiano Fox propone Gesù di Nazaret. Yeshua Ben Yosef (Gesù figlio di Giuseppe) era un’artista: creatore di parabole, “oratore di grandissima sintesi” (pag. 102)
Un Gesù danzante. Yeshua Ben Yosef era un artista anche nel creare
socializzazione fra persone molto diverse fra loro, attraverso le sue cene sociali.
Non solo: “Crossan riconosce un’altra strategia nella sapienza di Gesù, oltre alle parabole (…) è la strategia del pranzare insieme persone appartenenti a classi e ranghi sociali diversi. Questa strategia del pasto mirava a far socializzare le persone, a mischiare le strutture sociali stratificate che troppo spesso passano inosservate e che perpetuano le ingiustizie. Dietro questa strategia vi è una fiducia nella natura umana” (pag. 106)
Ma attenzione: non si ceda alla tentazione di farsi una proiezione su Gesù come nostro migliore amico! Fox ricorda che l’esito dell’applicazione del metodo storico-critico ai Vangeli dimostra che l’80-85% di essi “NON sono parole del Gesù storico, ma a lui attribuite da scrittori più tardi” (pagg. 108 – 109).
Il Vangelo di Tommaso” (scoperto in Egitto nel 1945 e non considerato canonico) “descrive un Gesù che parla in diverse occasioni dell’importanza della creatività: “il regno è nel vostro interno e fuori di voi. Quando voi conoscerete voi stessi e saprete che voi siete i figli del Padre vivente” (pag. 113).

IL PASSO-clou: la Parabola dei Talenti
Quel Signore che insegna ai Servi il coraggio d’investire

di MATTEO
14 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.
Il CORAGGIO di CREARE.
18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 21 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23 Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 30 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.” 
(Vangelo di MATTEO, 25, 14 - 30)
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Ecco le 4 Vie per una Fede adulta:
Positiva, Negativa, Creativa, Transformativa

Padre Fox è stato sacerdote dell’ordine domenicano, quello che s’ispira a San Tommaso d’Aquino: il filosofo e teologo del Trecento usò il termine “Viae” per indicare le prove dell’esistenza di un Dio Creatore che egli rintracciava nella Natura del cosmo. Matthew Fox recupera questo termine per indicare le proprie 4 Vie che egli propone come tappe di una spiritualità adulta. Ecco, una per una, le Quattro Vie per una fede da uomini adulti.

1) VIA POSITIVA: il "LATO POSITIVO"
Ammirare il Bello della Natura e dell'Arte, 
e condividerlo, amare e studiare
LE MERAVIGLIE DELLA NATURA. "Natural Wonder",
opera dell'artista americano Michael Breyette.
1) Via Positiva: è lo stupore filosofico di cui parla già il filosofo greco Aristotele (e quindi anche Tommaso suo discepolo) come principio del fare filosofia, del pensare in profondità, la sensazione di meraviglia dinanzi alla bellezza della Natura, studiando la cosmologia si può cogliere la logica creativa dell’Universo (cfr. il sacerdote cattolico e cosmologo Thomas Berry, 1914 - 2009).

“Con una cosmologia popolare la nostra specie potrà rincominciare a muoversi” (pag. 172)
“I bambini sono ancora capaci di vivere in un mondo di meraviglia. Riconnettersi con questa significa risvegliare il bambino interiore”.

E’ altresì il sentimento di riconoscenza che ci porta ad essere generosi. “L’artista c’insegna a osservare: ad abbracciare l’essere, a guardarlo con rispetto, perfino con reverenza, ad abbracciare l’essere come qualcosa di sacro impregnato delle intenzioni e dell’amore dello Spirito. A mostrare l’essere – tutto di esso, la gioia e il dolore, la bellezza e l’orrore- cosicché altri possano innanzitutto osservarlo. Tutto questo richiede coraggio.” (Nota personale: questo implica che l’artista autentico sappia vedere l’Essere tutto intero, e non in maniera parziale, in questo senso scriveva Platone nella Politéia: "chi è filosofo dialettico è sinottico", cioé sa guardare l'essere tutto insieme).Via Positiva è anche “sperimentare l’innamoramento”, che è “un requisito della creatività” (pag. 131). Ma attenzione: non è solo trovare un compagno bipede, è innamorarsi della bellezza della natura.
Un'opera del diseegnatore Steve Walker.
La preghiera è lode“Imparare a lodare è l’opposto del dare per scontato. E’ un prestare attenzione” (pag. 152). “Solo quando abbiamo assaporato fino in fondo una quantità sufficiente di benedizioni della vita desideriamo dire “Grazie” offrendo agli altri la propria opportunità nella vita” (pag. 192).
Di grande ispirazione sono due note personali che fa il reverendo Fox a proposito della ricerca (a pag. 78): 

Lo “studio”, che io considero l’attività ordinata della nostra santa curiosità, è una componente essenziale per restare vivi e creativi e per resistere al cinismo. Dobbiamo perseguire la verità, lavorarci sopra e con sudore, proprio come ci tocca fare per mantenere sano il nostro corpo.” 
"Scrivere per me è un modo meraviglioso per imparare. Scrivo perché la disciplina che necessita è buona per la mia mente; la mantiene in forma, giovane e viva. Scrivo per la gioia che c’è nel dare vita. La scrittura, assieme alla lettura e allo studio che si accompagnano ad essa, sono per me esperienze di gioia. Lo Spirito giunge a me quando scrivo e imparo 



2) VIA NEGATIVA: NECESSARIA per VIVERE PIENAMENTE
Lasciar essere il nostro dolore/lutto
Quella romantica cerimonia a Stoccolma:
 si ricordano i cari nel bosco
tutti insieme la Notte di Ognissanti 

RITO COLLETTIVO. La cerimonia di Ognissanti al Skogskyrkogården di Stoccolma

Patrimonio dell'UNESCO. Il cimitero nel Bosco di Stoccolma
Via Negativa: è l’esperienza del male, del silenzio, del dolore, della tristezza, della perdita, del lutto, della delusione (anche amorosa) e del tradimento, a cui bisogna lasciarsi andare, che bisogna sfogare. “Matilde di Magdeburgo, una mistica del XIII secolo, insegnò che in questa vita ci sono stati offerti da bere due vini: il vino bianco della gioia e quello rosso della sofferenza.
“Sinché non li avremo bevuti sino in fondo entrambi”, osservava Matilde, “non avremo vissuto pienamente” (pag. 49).  La religione deve trovare nuove maniere creative per aiutare i credenti ad elaborare il lutto.
SUPERARE IL LUTTO GRAZIE AI RITUALI.
Il cimitero di Stoccolma visto alla luce del giorno.
A tal proposito, a me è venuto in mente questo esempio: il giorno di Ognissanti, quando noi ci rechiamo al cimitero a far visita ai nostri cari scomparsi, da soli oppure con pochi parenti, a Stoccolma, invece, le persone hanno una maniera speciale di rendere onore ai propri morti. Li commemorano tutti insieme, come Comunità, il 2 novembre, dopo il tramonto al Skogskyrkogården (che in svedese significa "Cimitero nel Bosco") ideato dall'architetto Gunnar Asplund nel 1917 (ed è, dal 1994, Patrimonio Universale dell'UNESCO): un bosco di pini di 100 ettari.
I cittadini della capitale svedese (di fede luterana) posano le candele e le ghirlande di pino e stanno alcuni minuti in piedi, assorti in preghiera o meditazione. Ecco, alla luce del suggerimento di Fox, credo che questa originale cerimonia faccia sentire le persone che sono in lutto (o non lo hanno ancora elaborato del tutto), meno sole.

3) LA VIA CREATIVA
(Ri) creare, essere umanamente fecondi


Via Creativa: quella che approfondiremo, la giusta risposta al nostro bisogno di creare, reinventare, di essere umanamente fecondi, e che ben si presta alle persone gay che magari non hanno figli.

La creatività può essere usata per il bene e per il male (Fox fa l’esempio dell’Undici Settembre). La Bibbia dice: “Io ti ho posto dinanzi la Vita e la morte; scegli dunque la Vita” (pag. 29).
Nella vita dobbiamo accettare l’esistenza del Caos, del disordine che regna nel mondo odierno, “dobbiamo imparare, proprio come fa ogni artista, a convivere con il caos (…) mentre cerchiamo di mettere un po’ d’ordine” (pag. 11), “accettare la sfida di convertire il caos in qualche tipo di ordine” (pag. 12).
Dobbiamo imitare gli artisti.
Chi è l’artista? Secondo lo psicologo Otto Rank (1884 - 1939), è “una persona che vuole lasciare dietro di sé un dono”.
Oggi però l’evoluzione culturale ha soppiantato quella biologica, producendo una cultura contronatura (non ecosostenibile, come i combustibili che producono l’effetto serra): dobbiamo tornare alla natura e trovare nuove forme di energia.


4) VIA TRANSFORMATIVA: L’EVOLUZIONE
Evolvere verso una spiritualità adulta:
essere uomini dotati di Empatia umana


Via transformativa: “spinge e dirige la nostra creatività verso il suo scopo più giovevole”, cioè la mette al servizio della compassione e della gioia e non della proiezione.

“L’abuso della nostra creatività consiste l’imporre la propria personalità su una creatura così da renderla anzitutto un oggetto volenteroso e, in futuro, il successore del proprio ego”, come nel peccato di Prometeo (il titano che nel mito greco antico fu punito dagli dèi per aver creato Pandora che liberò molti mali sul mondo per soddisfare il desiderio del titano): quella è “una creatività priva di amore” (pag. 95). Un esempio oggi nell’ecocidio perpetrato da chi inquina aria e mari. Dal punto di vista neurologico, è il cervello più recente, quello mammaliano (cioè dei mammiferi), che accresce la nostra capacità di provare compassione, mentre lo strato più antico, quello rettiliano, va addomesticato (i rettili non creano legami, nemmeno con la prole, e gli scimpanzé e i gorilla provano una compassione limitata nei confronti della propria tribù, pagg. 189 – 190).


Quella pagina di Meister Eckhart che richiama il “Simposio” di Platone e pare rivolta ai gay:
“Per Dio è meglio essere fecondi come Persone”


Il reverendo Fox invita espressamente i gay in particolare a non cedere al vittimismo (self pity) che è autodistruttivo ed essere piuttosto creativi.
Per i gay senza figli: Meister Eckhart “insiste sul fatto che “per Dio è meglio diventare fecondo nella persona” (pag. 79).
Questo concetto di fecondità spirituale ricorda il dialogo “Simposio” di Platone (di cui io consiglio la bellissima traduzione di Ezio Savino) ove si dice che ci sono quelli che per natura sono propensi ad essere fecondi nella generazione fisica (di figli) ed altri che sono predisposti per essere fecondi nell’anima (le persone omosessuali).              
La creatività produce intimità, cioè profondità, e senso di unione col cosmo (dal greco antico kosmos, l’ordine dell’universo, della natura).
Già un altro sacerdote gay friendly, Padre John McNeill, sulla cui vita al servizio della comunità gay e dei suoi problemi psicologici abbiamo mostrato in esclusiva al Cineforum gay del Guado (Ospite il regista Brendan Fay) il film “Taking a Chance on God”, aveva scritto (anche in qualità di psicologo e psicoterapeuta della scuola delle relazioni oggettive) che l’essere umano è fatto per l’intimità: le relazioni profonde, intime, e non (come diceva Freud) per il puro piacere. 

Creatività si dice in molti modi: è anche saper Fare Impresa 
e (la maniera sempre unica di) fare l’Amore

Artista può essere l’artigiano, l’amante, il genitore, ciascuno di noi.
VIA POSITIVA: LA GIOIA DI DANZARE INSIEME.
"La danse", dipinto di Henri Matisse (1869 - 1954).

VIA POSITIVA E VIA CREATIVA: L'ARTE DI FARE L'AMORE.
Il capolavoro della Warren Cup,  British Museum of London.
ATTIVITA’ CREATIVE:
-      -  fare Teatro (cfr. la filosofa gay friendly Martha C. Nussbaum, che mostra come le tragedie greche stimolino la nostra capacità di empatia, cioé saper mettersi nei panni degli altri)
-       -comporre musica
-       curare il giardino
-      dipingere
-       danzare come nel film "Il lato positivo"
-      scolpire
-       fare commedia, humour
-       scrivere
-      insegnare
-     portare avanti un’attività commerciale (che in Italia è ostacolato dall’eccessiva burocrazia di uno Stato opprimente a livello di leggi e fisco): questa è la prima riforma da fare nel nostro Paese.
-  “il modo di fare l’amore” (anche con arti erotiche come il Kamasutra): “fare l’amore dev’essere un atto creativo. Ogni volta. Senza essere attraversati da pensieri” (pag. 212). Con ciò non s'intende un’esistenza lussuriosa come ozio: bisogna sentirsi responsabili delle sorti del pianeta e del nostro prossimo.

La proposta (molto attuale nella Milano della solitudine dei non-luoghi) dell’ateo Alain de Botton: costruire una Comunità Creativa e riscoprire riti come la Gioia di Cantare Insieme 
L’esempio dei Cori Gay in Europa ed America 
LA GIOIA DI CANTARE INSIEME. Un coro gay a Dublino.
Svizzero di Zurigo, di radici ebraiche,
 classe 1969, studi a Cambridge,
al King’s College di Londra e
un PhD in filosofia ad Harvard.
Vive a Londra con la moglie ed i due figli.
 Dal 2008 è impegnato in un'iniziativa 

culturale a Londra, denominata "School of life"
(Scuola di vita), nella quale viene offerta
un'istruzione che ha come fine una vita completa.
-       Altre proposte che avanziamo noi del "Gruppo del Guado":
-       Creare un Luogo d’incontro e scambio come il Cineforum; 
-       Scrivere lettere d’amore al compagno
-       Comporre poesie per il fidanzato
-       Creare biglietti augurali personalizzati per le varie occasioni per i nostri cari
-       Creare album fotografici oppure video con sottofondo musicale (con le proprie canzoni del cuore) con le proprie foto-ricordo dei proprio Viaggi, ove si cerchi di scoprire lo spirito di un Popolo.


-      Il filosofo Alain de Botton nel suo libro “Del buon uso della religione” invita a recuperare alcune pratiche della religione anche se non si è religiosi, come ad esempio il piacere di cantare tutti insieme (nelle grandi città europee ed americane ci sono i cori gay) e suggerisce di creare nuovi luoghi (proposta quanto mai attuale in una metropoli della solitudine come Milano, capitale dei singles): "La società moderna ci promette l’accesso a una sola comunità, quella basata sul culto del successo professionale. "Che lavoro fai?" è la prima domanda che invariabilmente viene posta al tizio o alla tizia incontrati a una festa. Lo status che c'identifica è stampato sul biglietto da visita. La comunità dei fedeli cristiani è invece un insieme casuale di anime unite solo dalla comune adesione a valori specifici. E la messa il luogo dove persone diverse per età, censo, istruzione, professione, s’incontrano e rafforzano il legame di appartenenza al grande insieme, cioè alla Chiesa. Come riprodurre un meccanismo analogo per i laici? Tenendo ben presenti i meccanismi della messa e gli svantaggi dei ristoranti moderni, possiamo immaginare un ristorante ideale del futuro, il ristorante Agape (in greco antico, “amore fraterno”, parola-chiave dei Vangeli). «Questo ristorante dovrebbe avere la porta sempre aperta, un arredamento dal design piacevole e richiedere un modesto contributo per l’accesso. (…) Tutti i presenti dovrebbero sentirsi liberi di avviare una conversazione con chiunque. (…) Per il semplice fatto di occupare lo stesso spazio, gli avventori, come in chiesa, dimostrerebbero la loro fedeltà a uno spirito di comunità e amicizia».



"Timidezza", iperlavoro o viceversa accidia (vizio mortale), omofobia interiorizzata castrano la nostra Creatività
VIA CREATIVA. 

COSA OSTACOLA LA NOSTRA CREATIVITA’:

-      paura della mia omosessualità/originalità (omofobia interiorizzata, pag. 120);

-     televisione: “la mia esperienza è che quando sono depresso ho voglia di guardare la televisione” (pag. 23);

-      la noia: Tommaso definisce l’accidia il vero peccato mortale (pag. 25);

-       la cosiddetta timidezza (pag. 120), che non è una caratteristica della personalità, ma una psicopatologia che limita le relazioni e la loro profondità/intimità;

-       lo stacanovismo (pag. 121): in questo gli Ebrei hanno molto da insegnarci (come abbiamo visto durante le giornate della Cultura Ebraica dedicate, quest'anno, proprio allo Shabbat, il giusto riposo)
-       troppo poco tempo libero e denaro per “comprare” il tempo libero.


IL CINEFORUM FA BENE all’UMORE
La nuova moda della “videoterapia” dagli USA:
spunti risolutivi dall'identificazione nei protagonisti dei film
Il giornalista che si curò da sé con 5 film comici al dì
UN'INIZIATIVA UNICA NEL SUO GENERE A MILANO. 
Una nuova moda che viene dall’America é la film-terapia, come l'han chiamata nel loro libro Filmtherapy” Vincenzo Maria Mastronardi e Monica Calderaro
L'UNICO CINEFORUM GAY di MILANO. 
Problemi di comunicazione di coppia, stress lavorativo, adolescenza e passaggio all'età adulta, conflitti familiari, modelli di riferimento e aumento delle proprie sicurezze, disturbi fobico-ossessivi sono soltanto alcune delle voci di questa "enciclopedia psicofilmica" rivolta a tutti. Altri libri simili sono quello di Manlio Castagna, autore di Pronto soccorso cinematografico per cuori infranti (edizioni Il Punto d'Incontro, 2012, nel quale consiglia, fra l'altro, il film “I ragazzi stanno bene”, con Annette Bening e Julianne Moore, da noi visto al Cineforum del “Guado”) e di Gary Solomon, autore di “The Motion Picture Prescription” and “Reel Therapy”.
Viene anche chiamata cinematerapia o videoterapia o Movie Therapy, ed è nata da un'idea dello psicologo texano John W. Hesley, autore del libro “Rent Two Movies and Let's Talk in the Morning”.
Un sito è quello della psicologa Birgit Wolz: http://www.cinematherapy.com/ che fornisce una bibliografia dell'argomento: http://www.cinematherapy.com/bibliography.html
Un esempio di self-help a base di film-terapia è la storia di Norman Cousins, famoso  giornalista scientifico americano che, improvvisamente, venne colpito da una grave malattia, fortemente invalidante, la spondilite anchilosante. Si tratta in pratica di un irrigidimento della articolazioni che porta, nel tempo, alla paralisi degli arti e, progressivamente, alla morte. Saputo della malattia, Cousin decise di curarsi autonomamente, con una terapia a base di risate. Quattro – cinque  somministrazioni al giorno di film comici, che provocassero risate a crepapelle, corroborate da 25 g di vitamina C. La cura funzionò, forse. Fatto sta che il giornalista guarì nel giro di un anno. Da allora le pellicole comiche, i clown e i cabarettisti sono entrati a pieno titolo nella lista delle sostanze che fortificano il sistema immunitario e accelerano i processi di guarigione. Del resto si sa che le ridere stimola il rilascio  delle endorfine, benefiche per l’intero organismo, e riduce al contrario la produzione degli ormoni dello stress, come l’adrenalina o il cortisolo. 

In particolare, questo passo del filosofo de Botton (il cui libro recensirò presto qui sul mio Blog) illustra una delle ragioni per cui quattr’anni fa ho fondato il mio Cineforum (con buffet e dibattito) al “Gruppo del Guado” a Milano: “La società laica ci lascia sin troppo liberi. Associa la ripetizione a una povertà punitiva e ci mette dinanzi a un flusso incessante di nuove informazioni, spingendoci quindi a dimenticare tutto. Per esempio, siamo tentati di andare al cinema a vedere un film appena uscito che ci commuove e suscita in noi un parossismo squisito di sensibilità, dolore e eccitazione. Usciamo dal cinema giurando di riesaminare la nostra intiera esistenza alla luce dei valori illustrati sullo schermo, e di abbandonare il nostro atteggiamento decadente e superficiale. Eppure la sera seguente, dopo una giornata d’incontri e seccature, la nostra esperienza cinematografica è ormai sulla via dell’oblio, proprio come molte altre cose che ci hanno colpito, ma poi abbiamo subito scartato” (Alain de Botton, “Del buon uso della religione”, Guanda, Parma 2011, pagg. 118  e 120).
 E allora, l’appuntamento è domenica, ore 15.30, al Cineforum del “Guado”: ingresso libero!


LELE JANDON